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sabato, Settembre 21, 2024

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Perchè in antichità gli uomini portavano i tacchi?

Ebbene, sì. Gli uomini di prima, usavano i tacchi. Grazie agli storici, possediamo innumerevoli manufatti come dipinti, statue e reperti di scarpe con misure poco femminili. Tra l’altro, vogliamo aggiungere, che gli uomini anticiparono le donne in questo, e furono proprio i primi, a indossare i tacchi. Ma perchè in antichità gli uomini portavano i tacchi?

Tra le prime testimonianze che ci sono giunte sull’uso dei tacchi, c’è quella degli attori teatrali greci o romani, che li usavano, quando volevano apparire più alti. In questo caso, i tacchi erano praticamente costumi. Invece, tra i primi di cui abbiamo certezza che li usavano per motivi pratici, erano i cavalieri persiani. Utilizzavano l’altezza posteriore delle loro scarpe per poter stare saldamente sulle staffe, e rimanere fermi, mentre tiravano le frecce.

“Colpa” dei Persiani

Alla fine del XVI secolo, lo scià persiano Abbas il Grande disponeva della più grande cavalleria del mondo ed inviò i suoi emissari in Russia, Germania e Spagna, per cercare di formare un’alleanza contro l’Impero Ottomano. Tra le aristocrazie europee, quello fu un periodo di forte fascino per gli oggetti, l’arte e la cultura persiana.

E fu proprio questo, il momento in cui i tacchi vennero adottati, anche al di fuori del Medio Oriente. Anche il commercio con l’Asia, che nel XVII secolo è stato attivo come mai prima, ha contribuito a facilitare la diffusione dello stile persiano.

L’importanza del potere

Chiunque li abbia indossati almeno una volta, sa che i tacchi sono molto scomodi e che non sono convenienti, per fare praticamente nessuna attività. Questo fu, in origine, il motivo della loro diffusione tra l’aristocrazia. La nobiltà rivendicava, infatti, una posizione sociale che permetteva loro di non fare nulla di pratico.

Indossare i tacchi significava dimostrare che “poteva permettersi di indossare scarpe scomode“. Più alti erano i tacchi, meno erano pratici, più elevato era lo status sociale rivendicato.
L’aumento dell’altezza, era un modo per distinguersi dai ceti sociali inferiori della popolazione, tra i quali, i tacchi cominciavano a diffondersi.

Luigi XIV, il Re Sole (1638-1715) è stato uno dei più famosi portatori di tacchi nella storia.
Indossando i tacchi, aumentò la sua altezza, che era di soli 163 centimetri. Arrivò persino a promulgare una legge, che limitava l’uso dei tacchi rossi (il colore associato alla ricchezza) ai membri della sua corte. Gli uomini adottarono i tacchi, cercando di imitare gli antichi cavalieri (dall’esempio della Persia), ma nella prima metà del XVII secolo, tra le donne dell’aristocrazia europea, nacque la moda di iniziare a vestire abiti maschili. Da quel momento, anche i tacchi hanno iniziato a essere indossati da donne e bambini.

Per quasi un secolo, racconta alla BBC la direttrice del “Victoria and Albert Museum” di Londra, la moda, per quanto riguarda le scarpe, era molto simile per uomini e donne. Alla fine del XVII secolo, tuttavia, i tacchi degli uomini iniziarono a diventare più robusti, bassi e quadrati, mentre quelli delle donne, diventarono più sottili e aggraziati.

Curiosità: perché non li indossano più?

Se gli uomini hanno smesso di indossare i tacchi, tornando a scarpe più comode, lo devono all’Illuminismo, il movimento filosofico nato in Francia nel XVIII secolo. Razionalità e praticità, divennero più importanti dell’apparenza e dell’esibizione dei propri privilegi.

Gli uomini abbandonarono progressivamente gli accessori e gli ornamenti superflui, come gioielli e colori vivaci, adottando abiti sempre più sobri, che non servivano più a sfoggiare la loro ricchezza. Molti indumenti e accessori, sono diventati appannaggio delle donne, e le differenze tra l’abbigliamento maschile e quello femminile, si accentuarono.

Grazie per averl letto con noi “Perchè in antichità gli uomini portavano i tacchi?”

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