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mercoledì, Maggio 15, 2024

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Quante domande fanno i bambini?

Le domande dei bambini, a volte, possono essere molto imbarazzanti e difficili. I primi anni di crescita sono – ovviamente – i più importanti per un bambino, quando si tratta di scoprire il mondo che li circonda. Dopo aver conquistato l’uso corretto del linguaggio (in particolare semantico e sintattico, poiché la pragmatica arriva un po’ più tardi), i bambini si dedicano ad assorbire quante più informazioni possibili. Ma quante domande fanno i bambini?

Uno studio britannico ha rilevato che le domande più frequenti sono quelle dei bambini di 4 anni. Fanno tra 300 e 400 domande al giorno. Per una media di 26 domande all’ora!

Secondo lo studio, le più curiose sono le bambine di 4 anni, che possono fare fino a 390 domande al giorno. I bambini di 9 anni si limitano, invece, a circa 144 domande al giorno. E se le domande sono abbastanza semplici quando si è bambini, con l’età, le cose possono diventare davvero difficili per i genitori, alle prese con domande che richiedono reminiscenze scolastiche, ormai perdute.

Il vantaggio dei bombardamenti di domande

Ma c’è un vantaggio per i genitori: rispondere alle domande dei bambini, e quindi forzare il cervello e i neuroni, a fare un allenamento extra molto interessante. Molto più che i giochi di logica o i puzzle! Dover rispondere a domande complesse, costringe i genitori a cercare nozioni dimenticate, a riprendere in mano i vecchi libri o a fare ricerche su internet, per dare una risposta corretta. Secondo lo studio, l’82% delle madri usa Wikipedia o altri siti per cercare risposte valide e dai contenuti rilevanti.

E anche se le domande dei bambini non sono sempre “difficili” per noi adulti, ciò che può essere complicato, è come definire una risposta adatta a un bambino. Perché capisca il concetto, e soprattutto non intacchi la sua ingenuità, bisogna stare attenti e usare la giusta delicatezza.

Ciò che è certo, è che essere genitori, ci costringe a impegnarci, a un certo punto, a rispondere a domande esistenziali. Un valido esempio sono quelle domande sul senso della vita e della morte, sulla sessualità o su questioni assurde, curiose, divertenti o davvero imbarazzanti (soprattutto quando vengono poste senza pudore in pubblico: un classico dei bambini).

Infine, per i genitori, a volte le cose si fanno davvero difficili, o anche noiose, quando le domande dei bambini, li costringono ad affrontare questioni irrisolte, sulle quali si pensava di aver messo una pietra sopra.

Curiosità: l’età dei “perché” e come rispondere

La curiosità dei bambini non ha limiti, e i genitori lo sanno bene. In particolare, a partire dai 3 anni, i bambini entrano in quella che è popolarmente definita come “l’età dei perché“.
Uno dei più grandi doni che un adulto può fare a un bambino, è ascoltare queste domande e cercare di rispondere chiaramente.

Incoraggiare la curiosità di un bambino, è essenziale per stimolare il cervello. Questo lo aiuta a superare l’ansia, e darà quella fiducia, che migliorerà le sue relazioni interpersonali. Inoltre, aumenterà la sua capacità di apprendimento, lo avvicinerà alla lettura e lo guiderà verso un percorso, che lo porterà a cercare da solo, le risposte alle sue domande.

Quando un bambino fa una domanda, il primo consiglio è di rispondere con un’altra domanda. Ad esempio, «Cosa ne pensi?» o «Cosa pensi che sia successo?».
Utilizzare questo metodo, incoraggerà tuo figlio a cercare di dare la sua risposta, che sia buona o cattiva. Questo gli insegnerà a riflettere su ciò che osserva e ciò che suscita in lui, curiosità e dubbio.

Grazie per aver letto con noi “Quante domande fanno i bambini?”

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