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lunedì, Ottobre 7, 2024

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C’è davvero correlazione tra maltempo e remautismi?

Si sente spesso la frase “Mi fanno male le ossa, sta per piovere!“, o “Ho dolore alla cicatrice, arriverà brutto tempo“. Cosa pensa la scienza di queste affermazioni? C’è qualcosa di vero? Possiamo fidarci di queste sensazioni? La stagione fredda (autunno/inverno), oltre a portare molta neve, è spesso anche carica di pioggia. Ma la pioggia aumenta il “disagio” dei “metereopatici“, cioè quelli che accusano vari disturbi, sia psichici che fisici, in qualche modo legati agli eventi meteorologici. Ma quindi, tornando alla curiosità di oggi… C’è davvero una correlazione tra maltempo e remautismi?

, c’è correlazione. Che le diverse condizioni meteorologiche abbiano un’influenza sull’evoluzione delle malattie reumatiche, è una nozione ampiamente confermata dalla ricerca empirica.
Quest’ultima mostra, infatti, che i pazienti affetti da reumatismi sono così sensibili alle variazioni climatiche, che sono spesso in grado di formulare alcune previsioni meteorologiche.

La questione è di grande interesse, se non altro, per l’ampiezza del fenomeno che, secondo i dati dell’ISTAT, le malattie reumatiche sono in cima alle malattie croniche in Italia.

Le persone con i reumatismi, hanno dolori alle ossa e ai muscoli. La sensibilità può aumentare, a seconda di alcuni fenomeni atmosferici come pioggia e vento e, più in generale, cambiamenti repentini di tempo. Più che il bello e il brutto tempo, tuttavia, i responsabili dell’aggravamento di alcuni dolori, sono l’alta e la bassa pressione atmosferica, che sono ad essi collegate.

Quali sono le percezioni?

Ciò che viene percepito sono, appunto, le variazioni di pressione atmosferica, che ci segnalano dai barocettori. Questi, si trovano nella parete dei grandi vasi sanguigni e sono sensibili alle variazioni della pressione del sangue. Quando rilevano un cambiamento, inviano segnali al sistema nervoso centrale, in base ai quali viene regolato il valore della pressione sanguigna. In condizioni normali, il loro compito di controllo, è completamente indolore.

Tuttavia, se si trovano nei tessuti sensibili, come le articolazioni (colpite da malattie reumatiche), e quindi la reattività alle variazioni della pressione atmosferica esterna si aggiunge agli effetti dell’infiammazione, provoca dolore.

I risultati delle ricerche

Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Manchester, guidato dal professor Dixon, le credenze popolari associate alla meteoropatia, avrebbero un fondamento scientifico. Lo studio, chiamato “Cloudy with a chance of pain“, ha esaminato circa 13.000 britannici che vivono con dolore cronico, per un periodo di osservazione di 14 mesi. In particolare, i pazienti con artrite.

Hanno chiesto a ciascuno di loro, di registrare quotidianamente, attraverso una speciale applicazione, qualsiasi cambiamento nella percezione del dolore accusato, anche il più leggero, e di descriverlo con precisione. Allo stesso tempo, un rilevatore GPS ha costantemente registrato la loro posizione e le condizioni meteorologiche in atto, al momento in cui sono stati indicati i disagi.

Alla fine dell’osservazione e dopo un’attenta analisi dei dati, è emerso che il tempo può davvero influenzare la percezione del dolore, per alcune patologie. Le cause più importanti, nei giorni più frequenti in cui i pazienti hanno detto di provare più dolore, in ordine di incidenza, sono:

  • l’elevata percentuale di umidità;
  • le condizioni di bassa pressione;
  • il tempo molto ventilato.

Gli scienziati coinvolti nella ricerca, sono riusciti a quantificare questo peggioramento del disagio, con una percentuale di circa il 20% in più.

Grazie per aver letto con noi “C’è davvero una correlazione tra maltempo e remautismi?

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