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sabato, Luglio 27, 2024

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Perché i cracker hanno i buchi?

I cracker sono uno spuntino salato diffusissimo in tutto il mondo. Sono perfetti per spezzare la fame quando non si ha tempo di cucinare, oppure a volte vengono utilizzati in sostituzione al pane. Sono rappresentati da una caratteristica sulla quale pochi si soffermano ma senza la quale i cracker non sarebbero cracker. Quale di preciso? I buchi. A cosa è dovuta la loro presenza? Scopriamolo assieme nelle prossime righe.

Buchi nei cracker: non solo una questione decorativa

La presenza dei buchi non è solamente una questione decorativa. Se non ci fossero buchi sulla superficie dei cracker, il vapore si accumulerebbe al loro interno e non avremmo mai una consistenza uniforme ma diventerebbe più spessi, un vero e proprio biscotto. Per questo motivo togliamo il vapore all’interno permettono così agli snack di rimanere piatti e di non gonfiarsi, come solitamente accade con l’impasto. Inoltre, i buchi servono anche per garantire la croccantezza della sfoglia, rimanendo sottile, la sfoglia riesce infatti a restare fragrante e croccante, in caso contrario risulterebbe molto più morbida.

Anche il posizionamento e il numero di fori non è casuale ma varia a seconda della forma, delle dimensioni e della composizione dei biscotti. Se i buchi fossero troppo vicini, per esempio, il prodotto finale sarebbe tutto tranne che gradevole. Per la precisione, risulterebbe eccessivamente secco per via dell’espulsione di un’importante quantità di vapore.

Origini dei cracker:

biscotti crackerLe origini dei cracker sono piuttosto antiche. A quanto pare lo snack deriva da una galletta militare che era molto consumata tra i marinai. Nel 1801, a Milton, Josiah Bent vendeva quelli che potremmo considerare i precursori dei cracker: in quanto questi biscotti venivano fatti con acqua e farina che solitamente i marinai portavano nei viaggi in nave in quanto questi due ingredienti si conservavano molto bene e per molto tempo. L’uomo decise di iniziare a vendere i suoi biscotti anche alla gente comune e non più solamente ai marinai.

Nel 1810, la National Biscuits Company, iniziò a produrre i cracker su larga scala. Il nome cracker invece deriva dall’inglese “crackling”, ovvero “scricchiolio”, proprio perché durante la cottura l’impasto un rumore simile a uno scricchiolio.

Per non ingrassare meglio il pane o i cracker?

La maggior parte delle persone cerca di sostituire i cracker con il pane, in quanto si pensa che questi siano più dietetici. In realtà le cose non stanno proprio così; baserebbe confrontare la tabella nutrizionale di 100 gr di cracker con l’equivalente di pane comune per capire che quest’ultimo ha un indice di sazietà molto più elevato. Difatti il pane contiene una quantità maggiore di acqua e di fibre rispetto ai cracker che contengono molte più calorie. Per quanto riguarda i cracker integrali invece, risultano comunque meno sazianti rispetto al pane integrale. Questo non significa che consumare un pacchetto di cracker faccia male alla dieta, ma l’idea che siano migliori rispetto al pane per perdere peso è errata. cracker

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