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sabato, Luglio 27, 2024

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Perché mostrare il dito medio è offensivo?

Nel 1978, Desmond Morris pubblicò il libro L’uomo e i suoi gesti, l’antropologo scrisse: “Il dito medio rappresenta il pene e le dita arricciate su entrambi i lati, i testicoli”, “Così facendo, state mostrando a qualcuno un fallo, che è un comportamento molto primitivo”.

Le origini del simbolo

Secondo i filologi della lingua dei segni, il dito medio è un simbolo fallico. Nelle antiche culture occidentali, veniva usato per denigrare qualcuno alludendo al rapporto sessuale. Nel caso dei greci invece il segno allude un rapporto omosessuale.

Si ritiene che fosse usato dagli antichi Romani, con il nome di “digitus impudicus” (dito spudorato, indecente o offensivo), soprattutto dall’imperatore Caligola. È stato registrato negli scritti dello storico Svetonio, quando Augusto Cesare espulse il comico Pilade per aver cercato di attirare l’attenzione del pubblico agitando il medio. Lo confermano anche le opere di due grandi testimoni del loro tempo: negli Epigrammi di Marziale (40-104 d. C.), un personaggio in ottima salute mostra il digitus impudicus a tre medici, come per volerli tenere a lontano, e lo storico romano Tacito (56-120 d. C.) scriveva che i membri delle tribù tedesche avevano l’abitudine di mostrarlo all’avanzata dei soldati romani.

Il dottor Morris afferma anche che anche lo conoscevano e tale affermazione l’antropologo vuole suggerire una stretta connessione tra i gesti dell’uomo e quelli espressi dagli animali.

Diffondere segni in tutto il mondo

La Grecia è considerata la culla della civiltà europea che ha segnato la storia dell’umanità. Quando si parla di apprendimento, sembra che i greci siano riusciti a lasciarci in eredità anche alcuni gesti, non solo scritti. L’attestazione più antica di questo gesto risale al 419 a.C. nella commedia greca Le nuvole, scritta da Aristofane , in cui il personaggio Strepsiade mostra il dito medio al personaggio Socrate.

Si ritiene che il gesto sia stato portato in America dagli immigrati italiani, che hanno popolato sia la parte latina, meridionale, sia quella anglosassone del nord. In effetti, la prima attestazione dell’uso di questo segno osceno fu fatta prima di una partita di baseball del 1886 tra Boston Beaneaters e New York Giants, quando il quarterback Old Hoss Radbourn fu fotografato mentre compiva il gesto di nascosto, presumibilmente ad un membro della squadra avversaria.

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Ad oggi, questo gesto non viene più considerato tanto osceno quanto in passato secondo Ira Robbins, professore di giurisprudenza alla American University di Washington DC, il quale afferma “Questo gesto è così ben radicato nella vita di tutti i giorni in molti paesi, e significa molte altre cose, come la protesta, la rabbia o l’eccitazione. Non è più solo un fallo“.

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