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mercoledì, Novembre 6, 2024

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Quando fu rubata la Gioconda?

La Gioconda, opera di Leonardo da Vinci di soli 77 x 33 cm, detta anche Gioconda, fu dipinta su legno di pioppo tra il 1503 e il 1506. Questo è di gran lunga uno tra i dipinti più famosi e preziosi del mondo. L’opera d’arte, del valore di centinaia di milioni di dollari ha sempre suscitato polemiche. Sicuramente il dipinto dopo il suo furto acquisì ancora più valore. Pochi sono quelli che sanno che un tempo, il pittore Pablo Picasso, era sospettato di aver rubato la Gioconda.

Come venne rubata la Gioconda?

Lunedì 21 agosto 1911, venne rubato dal Museo del Louvre di Parigi, la Gioconda, uno dei quadri più famosi di Leonardo da Vinci. L’antica tradizione vuole che il primo giorno della settimana venga dedicato alla pulizia del museo. Questo era anche il motivo per cui la guardia era estremamente bassa.

Il 22 agosto, Louis Béroud, si recò nel Salon Carré per dipingere una copia del dipinto di Leonardo. Eppure tra il Matrimonio mistico di Santa Caterina del Correggio e l’Allegoria coniugale del Tiziano c’era uno spazio vuoto. Impiegarono tutta la mattina per capire che il quadro era stato rubato e non portato in un laboratorio del museo. Il museo rimase chiuso per una settimana e la polizia iniziò le indagini. La cornice del dipinto venne trovata sotto le scale, un segno che il vetro e la cornice erano stati lasciati perché troppo pesanti. 

L’impronta trovata sulla cornice poteva appartenere a qualche impiegato del Louvre ma i sistemi della polizia di allora non erano un granché e il confronto non diede risultati. Tra gli impiegati del Louvre interrogati c’era anche un italiano, Vincenzo Peruggia. Quando la polizia si presentò alla sua porta per l’interrogatorio e l’ispezione, non rileva niente di strano, anche se la Gioconda in quel momento era ben nascosta sotto il letto di Peruggia. 

Picasso, sospettato della rapina

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Copertina del giornale “La Domenica del Corrire”

Il 23 agosto, la notizia era su tutti i giornali, non si è parlato di altro per i seguenti due anni. Tra coloro che sono stati sospettati di aver rubato il quadro c’era anche Pablo Picasso, pittore poco conosciuto all’epoca.

Due anni prima dell’incidente, un amico del pittore, Guillaume Apollinaire rubò dal Louvre alcune statuette e maschere. Ne regalo due di queste a Picasso, con la richiesta di non esporle da nessuna parte. Questo le mise in un armadio e se ne dimenticò. Picasso era stato condannato colpevole per le  statuette trovate anche se ben presto venne fatta chiarezza sulla sua innocenza. 

Come venne recuperata la Gioconda?

Nel dicembre del 1913, due anni dopo la scomparsa dell’opera, il mercante d’arte italiano Alfredo Geri ricevette un telegramma da Parigi che gli offriva la Gioconda firmato Léonard. Parla del fatto che vuole restituire all’Italia un dipinto che gli è stato tolto con la forza. Alfredo Geri decise di confrontarsi con Giovanni Poggi, il direttore della Galleria degli Uffizi, e decide di rispondere a Léonard per vedere di cosa tratta l’opera.

La risposta non tarda e i due si incontrano il 20 dicembre 1913 nella camera d’albergo di Peruggia all’Hotel Tripolitania, in compagna di Geri c’era anche Giovanni Poggi.

Da una valigia a doppio fondo e avvolta in un pezzo di velluto rosso, emerge il sorriso di Monna Lisa. I due esperti si rendono conto di essere in possesso del vero dipinto, ma convincono Léonard che è necessaria un’analisi di autenticità che possono effettuare solo all’interno delle Gallerie degli Uffizi. Agli Uffizi i due avvisa le forze dell’ordine ed all’incontro con Léonard si presenta la polizia italiana. 

La Gioconda venne rubata da un … decoratore

Quella stessa sera, V. Léonard viene arrestato e sottoposto ad un lungo interrogatorio. Dopo qualche esitazione ammette che il suo vero nome è Vincenzo Peruggia, stuccatore e decoratore originario di Dumenza, in provincia di Varese. Il motivo del furto? Peruggia voleva restituire all’Italia il dipinto sottratto al nostro paese da Napoleone. L’italiano aveva fatto tutto questo perché ce l’aveva con Napoleone e con i francesi, ignaro del fatto che la Gioconda stava al Louvre per volontà di Leonardo da Vinci. 

La Gioconda torna a Parigi e Vicenzo Peruggia fu mandato in prigione per un anno e 15 giorni, ma fu considerato un grande patriota in Italia e scontò solo sette mesi di carcere. Morì nel 1925 all’età di 44 anni.

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Vincenzo Peruggia

 

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