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sabato, Luglio 27, 2024

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Come distinguere le allergie e le intolleranze alimentari?

Se hai una reazione spiacevole ogni volta che mangi determinate cose, potresti chiederti se hai una qualche forma di sensibilità alimentare, allergia o un’intolleranza alimentare. Potresti andare in confusione visto che queste condizioni si presentano in modi simili. Le allergie alimentari e le intolleranze alimentari possono verificarsi in risposta agli stessi fattori scatenanti dietetici ed entrambi producono sintomi molto simili come per esempio crampi allo stomaco, diarrea ed eruzioni cutanee. Ma qual è la differenza tra un’allergia e un’intolleranza e come possiamo identificarle?

Allergie alimentari

prurito allergieI meccanismi alla base di queste condizioni però non potrebbero essere molto diversi e ottenere una diagnosi corretta è essenziale se si desidera ricevere il giusto trattamento, secondo Live Science. L’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology sostiene che un’allergia alimentare è una condizione cronica che comporta una reazione anormale a una sostanza solitamente innocua, come per esempio l’allergia al lattosio. Il sistema immunitario vede l’allergene come un invasore e avvia una reazione a catena per “neutralizzarlo”. Così facendo i globuli bianchi producono gli anticorpi IgE, i quali si attaccano alle cellule del nostro corpo, causando il rilascio di sostanze chimiche. Una di queste sostanze chimiche è chiamata istamina.

Una volta che il livello di queste sostanze chimiche inizia a salire, avvertiamo i sintomi spiacevoli o addirittura pericolosi. I segni più comuni includono prurito al naso, al palato, alla gola e agli occhi, naso che cola e lacrimazione degli occhi. Inoltre le allergie alimentari possono presentarsi con vomito, diarrea e problemi respiratori immediatamente dopo l’ingestione di una sostanza. Nei casi più gravi invece, una persona affetta può andare in shock anafilattico. Questa condizione è molto pericolosa e può essere curata solamente con un’iniezione immediata di un farmaco chiamato epinefrina.

Esistono tre tipi di allergia alimentare: IgE-mediata, mista e non IgE-mediata. Tutte presentano sintomi diversi e richiedono test diagnostici diversi. L’allergia alimentare non IgE-mediata comprende una vasta gamma di malattie come l’eczema atopico, l’infiammazione del tratto digestivo, l’esofagite e la celiachia. Solitamente i sintomi appaiono quasi subito, i ricercatori che suggeriscono che fino al 20% dei bambini può soffrire di una di queste condizioni. Le allergie alimentari più comuni nei bambini includono latte, uova, soia, grano, arachidi, noci, pesce e crostacei. Le allergie al latte e alle uova sono generalmente superate, ma le allergie alle noci tendono a persistere.intolleranza lattosio

Cos’è l’intolleranza alimentare?

L’intolleranza alimentare si verifica quando una persona ha molta difficoltà a digerire un particolare alimento. Questo può portare a sintomi come gas intestinale, dolore addominale o diarrea. Gli scienziati sottolineano gli effetti farmacologici dei componenti alimentari, la sensibilità al glutine non celiaco o i difetti enzimatici come potenziali cause di questa condizione cronica. Solitamente l’intolleranza alimentare è legata alla sindrome dell’intestino irritabile, ma come sottolineano gli scienziati del Nutrition Journal, non ci sono prove conclusive che questo sia il caso.

Le tre intolleranze alimentari più comuni sono l’intolleranza al lattosio – un tipo di zucchero presente nei prodotti lattiero-caseari, l’intolleranza alla caseina – un tipo di proteina presente nei prodotti lattiero-caseari e l’intolleranza al glutine – un tipo di proteina presente in cereali come grano, segale e orzo.

Cos’è la sensibilità alimentare?

allergie e intolleranzeSecondo la Harvard Medical School, le sensibilità alimentari includono sintomi spiacevoli che solitamente si verificano dopo aver mangiato determinati alimenti, come per esempio la sensibilità alla caffeina, ma non sono assolutamente correlati a intolleranze alimentari, allergie alimentari o celiachia. C’è ancora molta polemica intorno a queste condizioni, dal momento che non si sa molto sulle sue origini. Si è scoperto che l’esposizione a determinati alimenti può scaturire una forte reazione immunitaria non allergica che a sua volta genera sintomi come dolori articolari, mal di stomaco, affaticamento, eruzioni cutanee e nebbia sul cervello. Questi sintomi non sono pericolosi per la vita, ma possono influenzare significativamente la qualità della vita.

La sensibilità alimentare non è una condizione permanente e può diminuire con il tempo. È stato suggerito che la riduzione o l’aumento dei sintomi può essere dovuto a cambiamenti nel funzionamento del nostro sistema immunitario o nella composizione dei nostri batteri intestinali.

Diagnosi di un’allergia

La diagnosi delle allergie, delle intolleranze alimentari o della sensibilità alimentare può comportare diversi passaggi.

  • Test cutanei

Il Skin Prick Test – SPT è tra i metodi più accurati e meno costosi per confermare la suscettibilità agli allergeni. Viene posta una piccola goccia del possibile allergene sulla pelle e successivamente viene leggermente punzecchiata con un ago. Se si è sensibili all’allergene, in 15 minuti appariranno sintomi come arrossamento, gonfiore e prurito. In alcuni casi l’area interessata potrebbe addirittura sollevarsi e infiammarsi.

  • Patch test

I patch test vengono utilizzati per determinare quali allergeni causano dermatite da contatto. Una piccola quantità di un possibile allergene viene posizionata sulla pelle e coperta con una benda. Eventuali reazioni cutanee verranno controllate dal medico dopo circa 48-96 ore.

  • Esami del sangue

Gli esami del sangue tendono ad essere utilizzati quando si ha una condizione della pelle o si stanno assumendo farmaci che interferiscono con i test cutanei. Il campione di sangue sarà misurato in relazione alla quantità di anticorpi che le cellule del sangue producono per neutralizzare gli allergeni. Questo test è conosciuto come test del sangue IgE specifico – sIgE, che viene indicato anche come un test RAST o ImmunoCAP. Sebbene possa sembrare un metodo affidabile e accurato, gli esami del sangue possono produrre molti falsi positivi.

  • Test provocatori

I test di provocazione vengono eseguiti sotto l’attenta supervisione di un medico qualificato. Bisognerà mangiare una piccola quantità di un determinato allergene e il medico monitora la reazione, intervenendo nel caso persona affetta va in shock anafilattico.test per l'allergie

Trattamento delle allergie

Il modo più efficace per evitare i sintomi delle allergie alimentari è eliminare gli allergeni dalla dieta e dall’ambiente circostante. I produttori alimentari devono indicare chiaramente sulla confezione se il loro prodotto contiene uno degli otto allergeni alimentari più comuni: latte, uova, grano, soia, arachidi, noci, pesce e crostacei. Nel caso un alimento è stato prodotto senza l’utilizzo di questi allergeni, i produttori devono segnalare se c’era la possibilità di contaminazione incrociata durante il processo di produzione. Bisogna assicurarsi di controllare molto attentamente le etichette degli alimenti e sapere quasi prodotti evitare.

  • Anafilassi

Entrare in uno shock anafilattico è molto pericoloso e l’unico trattamento efficace è un’iniezione immediata di adrenalina. Proprio per questo a molte persone che soffrono di allergie alimentari vengono prescritti auto-iniettori di adrenalina di emergenza, chiamati EpiPens.

Diagnosi e trattamento delle intolleranze alimentari

alimenti freeGestire le intolleranze e le sensibilità alimentari può essere più complicato delle allergie alimentari, in quanto è necessario trascorrere molto tempo osservando il proprio corpo e sperimentando la propria dieta. Tra le strategie più conosciute c’è quella di eliminare tutti quegli alimenti che si pensa possano causare effetti collaterali per un periodo di due o quattro settimane, reintrodurli successivamente e pretestare attenzione ad eventuali sintomi. Si consiglia inoltre di avere un medico qualificato o un nutrizionista per monitorare i progressi e guidarti nel percorso di recupero.

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